Microrganismi nel pretrattamento: come identificarli ed eliminarli

Nel corso degli anni, la protezione dell’ambiente e la ricerca di processi più compatibili hanno avuto una forte influenza sul pretrattamento alla verniciatura delle superfici metalliche. In passato, si utilizzavano i composti di cromo VI per fornire una buona protezione dalla corrosione. In più, grazie alla loro composizione chimica, a valori di pH fortemente acidi e alti valori di conducibilità (8000 µS/cm), queste soluzioni assicuravano anche una bassa proliferazione batterica.

Oggi invece si prediligono processi maggiormente eco-sostenibili e privi di cromo esavalente. Tuttavia, la formulazione migliorata dei nuovi prodotti e i bassi valori di conducibilità, in combinazione con la tecnologia di risciacquo a cascata per ridurre il consumo di acqua, hanno esposto l’intero processo all’aumento dei microrganismi.

La presenza di questi microroganismi più influire negativamente sulla qualità del pretrattamento superficiale, perciò è necessario identificarli il prima possibile e procedere immediatamente alla loro rimozione.

Esempio di microrganismi nella vasca di pre-trattamento
Un esempio di contaminazione del bagno.

Come avviene la formazione di microrganismi?

In linea di principio, i microrganismi proliferano ovunque le condizioni generali lo permettano. Di conseguenza, germi come batteri, funghi, alghe e lieviti si potrebbero sviluppare anche negli ambienti laddove si utilizzino processi a basso impatto ambientale e dove si risparmia acqua dolce. Ad esempio, i bagni privi di cromo VI hanno valori di conducibilità compresi tra 100 e 500 µS/cm circa, molto simile alla conducibilità media dell’acqua per uso alimentare.

È interessante notare che la contaminazione si verifica principalmente nei risciacqui prima e dopo il bagno attivo, dove il mix dei parametri (pH, carico di sali, temperatura e conducibilità) è favorevole per la crescita dei microrganismi.

Esempio di batteri, funghi e alghe nel pretrattamento.
Altro esempio di microrganismi nel pretrattamento

Approcci

Per poter agire contro la contaminazione, è necessario conoscere i punti deboli dell’impianto, dato che la suscettibilità alla formazione di germi è principalmente influenzata dall’impianto stesso. Una maggiore contaminazione tende a verificarsi principalmente nelle cosiddette “zone morte”, dove lo scambio di sostanze è minimo. La suscettibilità ai microrganismi varia a seconda della frequenza con cui è cambiata l’acqua di risciacquo, della qualità e temperatura dell’acqua e dal tipo di agenti contaminati introdotti nel bagno. I germi però possono già entrare nel bagno con l’acqua, ad esempio se si utilizza l’acqua di pozzo o la si alimenta da un sistema a scambio ionico contaminato.

Di conseguenza, è necessario fare affidamento su misure preventive. In caso di sospetto, il grado di contaminazione può essere facilmente verificato per mezzo di stick test contenenti un materiale nutriente. Se si rileva una contaminazione significativa, il bagno deve essere drenato immediatamente e l’eventuale biofilm visibile deve essere rimosso meccanicamente, per quanto possibile.

A ciò deve seguire una disinfezione con un idoneo detergente per impianti. Dopo aver accuratamente risciacquato e riempito di nuovo la vasca, si consiglia quindi di ricontrollane lo stato microbiologico. Anche se la contaminazione microbica fosse stata ridotta al minimo con successo, sarebbe comunque opportuno effettuare una disinfezione chimica continua del bagno con biocidi adeguati e tenerlo monitorato a intervalli regolari.

In alternativa, si può eseguire una disinfezione dell’acqua mediante irraggiamento UV, che diminuisce la resistenza dei microrganismi fino alla loro eliminazione. La scelta del metodo migliore dipende dalle condizioni e dalle specifiche caratteristiche dell’impianto.

Riassumendo

In generale, tutti i parametri igienici dovrebbero essere monitorati regolarmente per consentire di attuare rapidamente le contromisure necessarie. Di conseguenza, è necessario monitorare anche l’acqua di processo e l’acqua demineralizzata. Se i parametri sono monitorati regolarmente e le misure sopra elencate sono adottate nella fase iniziale della comparsa di microrganismi, il problema può essere spesso riportato di nuovo sotto controllo. In caso contrario, c’è il rischio che la qualità dei pezzi pretrattati sia contaminata dalla biomassa residua.

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